(103) Ved. Campanellae De sensu rerum lib. 3.° cap. 9, e lib. 4.° cap. 17. - Una volta è ricordato un amato fanciullo di "D. Lelio Orsino nostro" che cadde di cavallo e morì, avendone D. Lelio prevedute in un sogno tutte le circostanze; un'altra volta son ricordate le aggressioni patite da D. Lelio in Napoli "dalli smargiassi pagati a darli morte", ed in Germania, mentre viaggiava, "da uno stuolo di rustici", nelle quali circostanze "con la vista" e "col deto minacciando", mentre non aveva armi, li disanimò e li fece voltare indietro. Così nel ms. italiano "Del Senso delle cose" altrove citato.
(104) Poniamo qui un brano ridotto della tavola genealogica con le notizie intorno a D. Lelio dateci dal Litta (Famiglie celebri d'Italia tom. 8.°, tav. 28): ci serviranno per vedere quale sia lo stato presente delle nozioni intorno ad uno de' principali soggetti che figurano nelle faccende del Campanella:
Antonio Duca di Gravina, con Felicia di Pietro Ant. Sanseverino P.pe di Bisignano ebbe
,- Giulia
,- Lucrezia
,- Ginevra
,- Ferdinando Duca di Gravina
,- Maria
,- *Lelio
,- Pietro ecclesiasticoLelio era Barone di Pomarico e Signore di Montescaglioso. Pretendendo di essere l'erede della madre si trovò involto in molte liti, per cui viveva in Roma. Clemente VIII profittò dell'opera sua mandandolo al Gran Duca Ferdinando nel 1593, onde comporre le controversie col fratello D. Pietro de' Medici. Tornato a casa e trovatosi nello Stato di Bisignano, ebbe parecchi incontri coi malviventi che infestavano que' luoghi e che furono da esso sempre con felice successo sconfitti.
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