1359, an. 1595; la missione affidatagli dal Papa presso il Gran Duca di Toscana, durante la sua permanenza di 3 anni in Roma, dal 1592 al 1594, è accertata anche da una lett. di Giulio Battaglino del 26 9bre 1593, esistente nell'Arch. Mediceo filz. 4084. Per le sue relazioni col P.pe di Bisignano e le sue liti di successione si citeranno i documenti più in là. Pe' suoi interessi in Napoli si potrebbero citare moltissime scritture, comprese le Cedole di Tesoreria, vol. 424, fol. 102 e 705; per l'eredità degli erbaggi di Pomarico e Montescaglioso avuta da D.a Maria Orsini nel 1596 ved. Banchieri antichi, banc. Gentili anno 1592-99 fol. 69 e 101, ed anche 88, come pure Partium vol. 1388 etc. etc. Aggiungiamo che tornato da Roma a Napoli, dal 1595 in poi, vi rimase fino all'agosto del 1598: nel 1597 si adoperò assai ma inutilmente a favore della banda dello sciagurato Virginio Orsini presa nel Regno dal Governo Vicereale, e solo in agosto 1598, a causa delle sue liti, andò momentaneamente a Madrid essendo allora Eletto del Seggio di Nido, come ci risulta dal Carteggio del Residente Veneto esistente nell'Arch. de' Frari, lett. di Napoli del 2 10bre 1597, e del 1.° 7bre e 27 8bre 1598. Ma già prima che finisse il 1599 era tornato a Napoli, come ci risulta da due sue lettere al Gran Duca di Toscana del 22 9bre e 17 10bre 1599, che si trovano nell'Arch. Mediceo Lettere di particolari filz. 893 e 894: bensì nel 1600 tornò a Roma pel giubileo e vi si trattenne a lungo in casa del Duca di Gemini Gio.
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