- Segue una lettera del Card.l di S.ta Severina con gli articoli del fisco compilati in Roma (8 10bre 1595); poi gl'Interrogatorii per le ripetizioni de' testimoni; poi gli esami ripetitivi de' suddetti Signori e della Giovine, che vanno fino al 4 aprile 1596. - Qui finiscono gli Atti, poichè, naturalmente, il processo ebbe termine in Roma. Senza essere gravissimo, il processo lascia nell'animo una profonda tristezza. Mentre riescono assai curiose ed interessanti le notizie delle vedute religiose, delle aspirazioni politiche e della vita dello Stigliola, spandono una fosca luce que' Nobili, quel Gesuita, quello stretto accordo del trono e dell'altare, quel ricorso del Gesuita prima al trono e poi all'altare, quella tortura morale fatta soffrire alla moglie dello Stigliola; un mucchio di miserie.
(161) Altre notizie intime abbiamo rinvenute in un ms. esistente nella Bibl. naz. di Napoli (X, B, 52) intitolato "Della vita e della morte dell'Ill.ma et Ecc.ma Sig.ra D.a Isabella Feltria della Rovere Pr.sa di Bisignano", autore un Gesuita che l'aveva confessata per 37 anni e che scrisse dietro ordine de' superiori. Ma non si creda che vi sia in esso qualche notizia della lunga e crudele carcerazione sofferta dal Principe, non senza l'opera della sua Signora e forse degli stessi Gesuiti: vi si dice solamente che ad occasione de' debiti, "successa la provista del Curatore per i stati a beneficio dell'herede, et acciò le cose si facessero con pace e senza disturbo, il Conte di Miranda ordinò al Principe si retirasse di stanza in Gaeta". Sono invece narrate tutte le devozioni e perfino le giaculatorie della Signora, ed è registrata anche l'opinione della sua santità, dopo che avea dato ogni suo avere alla Compagnia.
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