Regg.te Marthos Gorostiola che l'avea richiesto, l'invio di esso dal conventino di Stilo, la data del 10bre 1598, mentre una terza copia al pari di un'altra che si conserva in Parigi (ms. ital. num. nuov. 875), reca la data dell'anno "1598 che fu 30° dell'etą dell'autore", e si mostra indirizzata semplicemente a un "signor D. Alonso" dal "conventino di Stilo", invece di dire dalla "celletta" come altre copie recano senza alcuna data. Naturalmente due ipotesi riescono possibili: o le copie col semplice indirizzo a D. Alonso, e coll'invio sia dalla celletta, sia dal conventino di Stilo senza data, rappresentano la primitiva lezione dell'opera rifatta in Napoli il 1601, nel qual caso il nome del Reg.te Marthos con la menzione di tutte le altre parecchie circostanze sarebbe un'interpolazione posteriore; o invece queste circostanze appartengono alla primitiva lezione suddetta, nel qual caso vi sarebbe stata una soppressione o meglio diminuzione posteriore. Non ci sembra dubbio che la prima delle due ipotesi debba essere preferita; e tanto pił che vedremo D. Alonso De Roxas "amico per lettera" del Campanella in Calabria, e d'altro lato non si comprende perchč il Marthos, il quale potč forse in Napoli sollecitare il Campanella che scrivesse un libro simile, non avrebbe dovuto essere menzionato appunto nella Difesa, dove sarebbe riuscito un testimone di grandissimo peso; invece lo si trova menzionato con insistenza in varii altri documenti posteriori, nella Lettera del 1606 al Card.le S. Giorgio pubblicata dal Centofanti, nel Memoriale del 1611 al Papa pubblicato dal Baldacchini, nell'Informazione del 1620 pubblicata dal Capialbi.
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