Paolo Carnevale e Marcello Dolce tra coloro a' quali avea parlato delle mutazioni. Sul primo abbiamo già date le notizie opportune: sull'altro dobbiamo dire che era a dirittura un giovanetto. Abbiamo infatti nello stesso elenco suddetto de' fuochi che si diedero come estinti: "n.° 62. Anniballe f.° de Jo. Cesare del Dolge a. 50; Dianora uxor a. 45; Gio. Cesare f.° a. 20; Horatio f.° a. 10; (*) Marcello f.° a. 12"; e dobbiamo aggiungere che nel processo di eresia svolto in Napoli, una testimonianza di Geronimo di Francesco raccolta il 7 aprile 1601 lo disse già morto.
(255) Riguardo al figlio di Nino Martino ved. quanto abbiamo detto a p. 131. Riguardo a' Grassi, nominati poi anche dal Pizzoni, il quale li specificò meglio dicendoli figli di Jacovo Grasso, daremo più in là documenti da noi trovati nell'Arch. di Stato, che li mostrano volgari fuorusciti e malfattori.
(256) Nella Numerazione de' fuochi di Squillace (vol. 1353 della collezione) l'elenco fatto nel 1643 de' "Focularia penitus extincta" secondochè si trovavano già notati nella vecchia numerazione del 1597 reca: "n.° 342. Francesco Cacìa a. 50; (*) Gio. Thomase f.° a. 22; Sabella faienza famula a. 47": il processo, fattosi nel 1599, naturalmente reca l'età del Caccìa in anni 25.
(257) Ved. Doc. n.° 2, b, c, d, pag. 6 a 9.
(258) Nell'originale "attacamento". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(259) Il Berti disse Maurizio fuoruscito da più anni; ma veramente la deposizione di Gio. Battista Vitale, che si ha tra' documenti raccolti dal Palermo, reca: "da nove mesi eramo con Maurizio absentati da Guardavalle per certe pugnalate", ed ancora, "da novembre 1598 non è stato più in Guardavalle ma in Davoli". Ved.
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