Doc. 265, pag. 181.
(260) Che Maurizio non fosse solo alla presenza del Campanella, si può rilevarlo anche dalla Dichiarazione, dove il Campanella dice che Maurizio gli dimandò se avesse trattato col Capitano di Stilo per la sua libertà (intend. per la transazione che gli avrebbe resa la libertà), ed avendo lui risposto che non si poteva accordare nemmeno per 100 ducati, Maurizio disse, "non mi curo, la scoppetta et questi compagni mi faranno libero"; ved. Doc. 19, pag. 30.
(261) Ved. nel Doc. 244 i brani che leggonsi a pag. 141-143; inoltre il Doc. 307, a pag. 254; ancora nel Doc. 19 il brano a pag. 30. Alle Rivelazioni di Maurizio e Dichiarazione del Campanella può aggiungersi egualmente la confessione in tormentis del Campanella medesimo, quantunque i brani di essa giunti fino a noi riguardino propriamente gli ecclesiastici suoi compagni. A questi quattro documenti basterà che rivolga la sua attenzione chi vorrà parlare della congiura del Campanella.
(262) Così leggesi nella Dichiarazione, attribuendo al Principe di Squillace la nota del fatto, e a Giulio Contestabile il pensiero di giovarsene contro gli spagnuoli.
(263) Ved. il lib. della Monarchia di Spagna ediz. D'Ancona, cap. 30°, p. 214.
(264) Ved. la Lett. del 15 giugno 1599; Doc. 170, pag. 86. - Quanto al frammento suddetto della Difesa di due imputati, esso trovasi in una nota del Capialbi alla Narrazione del Campanella, e concerne l'Allegazione o "Factum pro Joanne Paulo et Mutio de Corduva", di cui abbiamo riprodotto ne' nostri documenti quanto se ne sa (ved.
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