Compie la serie delle pratiche fatte nella sua escursione la notizia posteriore che trovasi negli Avvisi di Roma collez. Urbinate, esistente nella Bibl. Vaticana cod. 1067: "27 8bre 1599; il P.pe di Bisignano ha fatto spedire qua un Breve per via secreta, con indulto di poter adottare o surrogare un tale per suo figlio". 3.° Quanto al Duca di Vietri, abbiamo veduta altrove (pag. 106 in nota) la sua lunga corrispondenza autografa, esistente nell'Arch. Urbinate in Firenze, che dą le informazioni autentiche sull'andamento della sua causa. La notizia delle feste da lui ordinate, all'occasione dell'entrata del Conte di Lemos, trovasi ne' Diurnali di Scipione Guerra fol. 81, ms. esistente nella Bibl. nazionale di Napoli (X, B, II). - 4.° Non avendo nulla da aggiungere intorno a Mario e Geronimo del Tufo, ci rimane a dire che la permanenza e il modo di vivere del Marchese di S. Luc
ido in Roma, al tempo del quale trattiamo, rilevasi dal Carteggio di Francesco M.a Vialardo esistente nell'Arch. Mediceo, filz. 3623. Una lettera di costui in data di Roma 23 8bre 1599 reca: "il Caraffa Marchese di S.to Lucito, che sta qui, mangia a suono di trombetto". Dal Carteggio poi del Nunzio Aldobrandini, filz. 212, lett. da Roma del 26 9bre 1599, rilevasi che il Papa mandņ al Vicerč un Breve per raccomandarlo, sollecitato dal fratello di lui Mons. Carafa. Ancora un'altra lettera del Vialardo (loc. cit.) in data del 1.° gennaio 1600 reca: "il Marchese di S.to Lucito ha fatto venir qua Tiberio suo fratello". Infine da altre lettere dello stesso Vialardo, come anche da quelle di Gio.
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