Niccolini Ambasciatore Toscano in Roma (filz. 3316) e dagli Avvisi del tempo, si rileva che nella Settimana Santa del 1600 egli ebbe una quistione di precedenza con D. Francesco Colonna P.pe di Palestrina, seguìta da biglietti di sfida che indignarono il Papa e provocarono il suo arresto, finito poi con la pace fatta tra' due contendenti mercè l'opera del P.e Cesi.
(299) Ved. Doc. 311, p. 261. Veniamo assicurati che oggi si conserva sempre il nome di Lanzari ad una contrada presso Stilo, all'uscire della città, e che fino a pochi anni indietro vedevasi ancora, sul margine della via che attraversa tale contrada, un basamento in muratura sul quale sorgeva una croce, che fu menzionata dal Petrolo, e che segnava il confine dell'ambito giurisdizionale de' Domenicani.
(300) Così p. es. la proposizione che Maria fosse una schiava nera di Egitto ricavandolo dal motto nigra sum, e l'altra che le lettere INRI poste sulla croce costituissero una parola atrocemente ingiuriosa in ebraico, si trovano ripetute in molti processi anteriori a questi tempi, rappresentando le scempiaggini di coloro i quali presumevano di atteggiarsi a spiriti forti, come accade di rilevare anche dalla collezione de' processi di S.to Officio esistente in Dublino: non era quindi nemmeno necessario che le ripetesse fra Dionisio, il quale poi certamente ne divulgò molte altre, senza la menoma partecipazione del Campanella. Da ogni lato apparisce indubitabile che vi sieno stati erronei apprezzamenti delle parole del Campanella su' temi più intricati, come quelli di Dio, della Trinità, de' luoghi di premii e di pena, degli angeli buoni e tristi.
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