(350) Ved. Doc. 377, pag. 388.
(351) Ved. Doc. 269, pag. 194.
(352) La cosa non sarebbe stata censurabile, se i 36 capi di accusa avessero avuto realmente corso nel pubblico, ma questo riusciva impossibile anche pel gran numero de' detti capi. Si conosce che vi erano tre maniere di procedere, "per accusationem" cioè ad istanza di uno che si costituiva parte (caso rarissimo), "per denuntiationem" dietro la rivelazione di uno che non si costituisca parte (caso ordinario), e "per viam inquisitionis" dietro la pubblica voce e fama (caso non raro). Ved. Eymericus op. cit. pag. 283.
(353) Ved. Doc. 270, pag. 197.
(354) Riscontr. i Doc. 278, pag. 199; 280, pag. 208; 303, pag. 244.
(355) Ved. pag. 242. Il Campanella, nella Narrazione, dice che fra Dionisio "andò al Convento di Pizzoni per appartarsi, dove andando li sbirri a pigliarlo con D. Carlo Ruffo, si fuggìo travestito et D. Carlo prese carcerato F. G. Battista di Pizzoni Vicario del convento e F. Silvestro di Lauriana". È chiaro che egli non era bene informato.
(356) Ved. Doc. 278 b, pag. 198.
(357) Il Campanella nella Narrazione scrisse: "Piacque al Visitator e poi ai laici questa deposizion d'heresia, perchè non poteano far verisimile il primo processo contra il Papa e Prelati". Ma tale primo processo non vi fu, e il Visitatore sapeva le cose di eresia fin dal mese precedente e ne aveva pure mandata la notizia a Roma per mezzo di fra Cornelio, prima che il Pizzoni le deponesse; anzichè rilevarle dal Pizzoni, il Visitatore glie le dettò, e potè aver molto piacere che il Pizzoni ne deponesse più di quante ne conosceva.
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