223):
Io accesi un lume; ecco qual d'api sciamescoverti, la fautrice tolta notte
sopra me a vendicar ladri e gelosi;
e que' le paghe, e i brutti sonnacchiosidel bestial sonno le gioie interrotte:
le pecore co' lupi fur d'accordocontra i can valorosi,
poi restar preda di lor ventre ingordo".
(491) Si tengano presenti le cose dette nella nota c a pag. 237.
(492) Ved. Doc. 389, pag. 412 etc.
(493) Ved. Doc. 208, pag. 108.
(494) Ved. il Dispaccio dell'Ambasciatore Veneto in Roma; Doc. 196, pag. 98. Inoltre l'Avviso del Vialardi; Doc 202 e, pag. 101.
(495) Ved. nell'Arch. Veneto il Carteggio di Napoli, Lett. del 2 9bre 1599.
(496) Ved. Doc. 307, pag. 256.
(497) Ved. Doc. 184, pag. 94.
(498) Ved. le depos. di Scipione Ciordo e di Fabio Contestabile, nella nostra Copia ms. tom. 1°, fol. 313.
(499) È noto che i Sirleti di Guardavalle diedero a Squillace successivamente: 1.° Guglielmo Sirleto, che promosso Cardinale rinunziò al Vescovato nel 1568; 2.° Marcello Sirleto, uomo di molto merito, i cui libri andarono poi alla Barberiniana, morto nel 1594; 3.° Tommaso Sirleto, cugino di Marcello e nipote del Cardinale, già laureato in Padova, custode della Vaticana, ove andarono i suoi libri e i suoi manoscritti; egli morì il 1601. - Successe Paolo Isarezio Domenicano, e poi ancora Fabrizio Sirleto altro cugino di Marcello e Tommaso. Ved. P.e Fiore, Calabria illustrata, Nap. 1691, vol. 2.° pag. 317.
(500) Ved. Doc. 352, pag. 331.
(501) Ved. Doc. 393, pag. 421 passim.
(502) Di parecchi fra costoro abbiamo potuto dare a tempo opportuno le notizie tratte dalla Numerazione de' fuochi di Stilo (ved. pag.
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