Ricordato l'invio dello Spinelli in Calabria per la congiura che vi si trattava, l'informazione e gli atti da lui compiti, il gastigo dato a' più colpevoli e il trasporto in Napoli di tutti gli altri contro i quali non era "tanta subsistentia et chiarezza", il Vicerè si esprimeva in questi termini: "vi dicemo et ordiniamo, che reconoscendo le dette informationi et atti, debbiate nomine regio et nostro, summarie, simpliciter et de plano, sine strepitu et figura Judicii procedere ad omnes et singulos actus usque ad sententiam exclusive, però delli incidenti di maggior momento, che in ciò occorreranno, ci ne verrete a far relatione nel regio collaterale consiglio, et quando seranno le cause a sententia, debbiate similmente venire a farcine relatione, attal' che in presentia nostra si possano votare et sententiare, e dopoi essequirle (sic) quello che serà sententiato, et potrete procedere a tutti li atti incumbenti etiam in dì festivi et feriali, non compiendo che si vada ritardando in questo la bona et breve administratione della giustitia" etc.(7). È una grande iattura che sieno perduti appunto i volumi intitolati Notamentorum relativi a questo periodo: in essi si sarebbero certamente trovate, co' processi verbali del Consiglio, le notizie, i pareri e le risoluzioni prese nei suddetti incidenti di maggior momento e nelle sentenze da doversi emettere(8). La perdita è rincrescevolissima, poichè siamo ridotti ad avere a nostra disposizione un numero ristrettissimo di documenti, mentre sappiamo che il processo ebbe a travagliare almeno un 130 persone, e sebbene fosse stato spinto innanzi con quella sollecitudine che il Vicerè aveva ordinata, rimase aperto per più anni, come crediamo di poter dimostrare con sicurezza.
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