Ecco ora un saggio della ricognizione fatta dall'Auditore del Nunzio il 23 novembre; ne prendiamo alcuni brani dal 1.° volume del processo di eresia, dove essa trovasi inserta. Precisamente come scrisse il Nunzio a Roma nella stessa data, si volle rilevare quali e quanti fossero gli ecclesiastici inquisiti, i loro nomi ed il luogo in cui si trovavano carcerati: così per la prima volta s'incontra un breve interrogatorio del Campanella e di tutti gli altri ecclesiastici, con la descrizione degli abiti di coloro che furono presi travestiti da secolari; non di rado vi s'incontra pure la notizia della patria, parenti, età e circostanze in cui ciascuno fu preso(18). Il Campanella venne interrogato prima di ogni altro, e diamo qui la descrizione che se ne fece, e le due risposte che si ebbero alle due interrogazioni fattegli. "Fu esaminato un certo giovane, con barba nera, vestito di abiti laicali, con cappello nero, casacca nera, calzoni di pelle, ferraiolo di lana come volgarmente si dice panno di Morano arbaso, e deferitogli il giuramento" etc. rispose: "Signore, Io mi chiamo Fra Thomasi Campanella dell'ordine di San Domenico, sono di una terra chiamata Stilo in Calabria ultra, mio patre si domanda Geronimo Campanella et mia matre Catherina basile. L'essercitio mio è di Religioso, dire l'offitio, messa, predicare et confessare, et l'habitatione mia è in Stilo nel convento detto Santa Maria di Gesù di detto ordine di S. Domenico, et si ben mi ritrovo vestito di questa maniera, è perchè fuggiva l'ira di miei inimici che mi persequitavano, cioè l'Avocato fiscale Don luisi Sciarava et Gio.
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