Geronimo Morano che mi veniva appresso"... "Nell'anno 1581 mi pare ch'io entrassi nella Religione, et per prima era chierico". Due cose si fanno qui notare: l'una è che sua madre vien detta Caterina Basile, mentre è stato assicurato che ne' libri parrocchiali leggevasi Caterina Martello, e su questo ci siamo già spiegati fin dal principio della nostra narrazione (ved. vol. 1.° pag. 2); l'altra è che il Campanella scusa qui la sua fuga dicendo che gli "veniva appresso" Gio. Geronimo Morano, non Maurizio de Rinaldis. - Seguì l'interrogatorio fatto a fra Pietro di Stilo, nel quale si parlò ancora del Campanella, e ne diamo semplicemente le risposte. "Havrà da dudeci anni ch'io sono entrato nella Religione, et havrà da undici anni che hò fatto la professione, et di presente quando fui preso carcerato steva à Stilo nel monisterio di S.ta Maria del Gesù dove io era vicario"... "In detto convento vi erano quattro sacerdoti di messa et uno laico assistenti computati con me, et fra Dionisio Pontio ci soleva venire come una furia, et andava et veniva; li quattro sacerdoti sono prima io, il secondo fra Thomasi Campanella, il terzo fra Domenico di Riaci, il quarto fra Simone della Motta (si noti che il Petrolo non c'era), et non fu di altri che fugissero di detti frati solo il Campanella avertito da fra Dionisio pontio che venne à dire che era stato avisato che veniva il s.r Carlo Spinello contro di loro, et così si ne partirno, et questo è quello ch'io so della fuga loro-". - Lasciando poi tutti gli altri interrogatorii, riporteremo soltanto quelli di fra Domenico Petrolo, di fra Giuseppe Bitonto e di fra Dionisio, con la descrizione de' loro travestimenti.
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