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      .. al reveglino tra le due porte, che risponde ala finestra dela carcere del Campanella", in un momento in cui egli veniva sorpreso da una visita del luogotenente del Castello in cerca di scritti. Le cinque torri Angioine poi si chiamavano, la prima sul mare, ad oriente, Bibirella, nome improntato certamente da quella porzione di mare che essa guarda e che ancor oggi dicesi dal volgo beveriello, l'altra egualmente sul mare, ad occidente, Talassia, vale a dire marina, dal nome greco corrispondente; le due laterali alla porta maggiore verso terra, costeggianti il magnifico Arco d'Alfonso, si chiamavano torri della porta; l'ultima, ad oriente, sė chiamava dell'Incoronata, del Governatore o del Castellano, perchč vi abitava appunto il Castellano. Siffatti nomi non s'incontrano nel processo, ma nelle scritture ed anche ne' libri del tempo (basti citare il Capaccio), ed importa conoscerli per potersi intendere: nel processo s'incontra solamente pių volte citata "la loggetta delle carceri... il piano della loggetta... l'arco e il corridoio della loggetta", dove potevano in alcune ore i carcerati minori salire e passeggiare, ed inoltre citato, il "torrione" da cui il Campanella dava i suoi Sonetti a Maurizio "calandoli con uno filacciolo", "il torrione" da cui il Campanella, mostratosi pazzo, predicava la crociata al "populo che andava a vedere ad impiccar uno", il quale spettacolo si conosce che eccezionalmente si dava nella piazza del Castello, mentre ordinariamente si dava nella piazza del Mercato.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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