Ma in quanto a Maurizio, il 20 dicembre si anḍ per l'esecuzione; se non che una circostanza affatto impreveduta la fece poi sospendere per quel giorno. Massime il relativo documento da noi trovato nell'Archivio de' Bianchi di giustizia, ed inoltre una lettera del Residente Veneto, ce ne dànno sufficienti particolari. Giusta la consuetudine, il condannato doveva uscire dalle carceri della Vicaria, ed a spettacolo pubblico traversare una gran parte della città, percorrendo la via oggi detta de' Tribunali, scendendo pel vico Nilo (che percị dicevasi "degl'Impisi" e fino a' giorni nostri fu detto "Bisi"), per dirigersi di là alla piazza del Mercato, ovvero scendendo per la via di Toledo e girando presso Palazzo (e ben s'intende che qui si parla del Palazzo vecchio), per dirigersi alle adiacenze di Castel nuovo. Maurizio fu egli pure tradotto dapprima alla Vicaria, e poi di là, sopra un carro, certamente perchè inabilitato a muoversi dietro le torture sofferte, facendo il lungo giro sopraindicato fu tradotto "a vista del Castel novo"; ma giunto sotto la forca egli dichiaṛ di voler rivelare ogni cosa, ed allora l'esecuzione fu sospesa. Ecco come il fatto trovasi esposto nel Registro de' Bianchi di giustizia: "et à di XX di xbre se anḍ in Vicaria con tutta la compagnia, et usć la giustitia sopra un carro, et essendo già sotto la forca se risolse detto Mauritio confessare et rivelare li complici della ribellione, et coś non si esegú la giustitia et ritorṇ in Vicaria con essersi trattenuta la compagnia un pezzo dentro la chiesa di Monserrato"(40). Come mai Maurizio fece questa risoluzione?
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