Dopo ciò bisogna dire che fu assai male informato il Campanella, quando nella sua Narrazione scrisse che "il Pisano si ritrattò più volte, e poi dicendo che l'heresia lo havea salvato, lo fecero morir di domenica, avanti che si presentasse la bolla del clericato per lunedì, e nella sua morte si scommosse il cielo el mare, e s'annegaro 8 navi e galere in porto di Napoli". Che propriamente nella notte del 16 gennaio, ed anzi sull'alba del 17, vi sia stato un uragano, pel quale perirono in Napoli 7 navi e diverse altre egualmente nelle spiagge vicine, è ricordato da' nostri Storici, e meglio anche dagli Agenti di Toscana e di Venezia ne' loro Carteggi, e su ciò non v'è nulla da dire(62). Che l'esecuzione sia stata fatta di Domenica per ragione non del Vicerè ma del S.to Officio, si rileva da quanto abbiamo narrato con la scorta de' documenti autentici ed anche dal documento de' Bianchi che dice: "a questa giustitia andò la compagnia il sabato prima 15 del mese et aspettò sino a 2 hore di notte, et poi fu licenziata per non possere l'afflitto essere assoluto del s.to officio". Che non la bolla ma l'informazione del clericato abbia dovuto già essere stata esibita al tribunale innanzi questa data, si è visto dall'averne il Vicerè fatto perfino un appunto al Vescovo di Mileto. Che infine il Pisano non siasi ritrattato mai, ed invece con una desolante persistenza abbia ripetuto, più o meno, le cose dell'eresia e della congiura innanzi qualsiasi tribunale, è accertato da tutti gli esami e rivelazioni che di lui possediamo, e precisamente nella persona di lui la raccolta che possediamo è completa.
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