Battista de Leonardis Regio Avvocato de' poveri, e da una poesia di fra Tommaso a lui diretta vedremo che costui ebbe l'incarico di difendere anche gli altri frati inquisiti. Allorchè il Vescovo di Termoli, uno de' Giudici dell'eresia, scrisse a Roma la sua opinione su questa causa della congiura, tra le altre cose fece conoscere che "non si trovò un dottore il quale avesse voluto scrivere in jure a loro favore"(96). Ciò deve intendersi nel senso che si cercò e non si trovò un Avvocato particolare, e con ogni probabilità il Vescovo intese parlare segnatamente di fra Dionisio, poichè il Campanella e gli altri non ne avrebbero avuto i mezzi; ad ogni modo poi l'Avvocato de' poveri non era una persona da nulla. Nato in Cicciano presso Nola, da umili origini, Gio. Battista de Leonardis si era dapprima mostrato uomo di lettere tale da venir chiamato ad insegnarle pubblicamente in Cosenza, dove cominciò anche l'esercizio dell'avvocatura; ridottosi poi in Napoli e studiato accuratamente il diritto, era già un dottore ben conosciuto, quando con Privilegio del 30 settembre 1599, visto e promulgato il 26 gennaio 1600, fu chiamato all'ufficio di Avvocato de' poveri della Vicaria in luogo di Antonio Catalano(97). - Ma nel medesimo tempo avvenne pure un altro fatto, che il Campanella ci fece conoscere nella sua Narrazione e che finora non ci risulta da verun altro fonte; sicchè gioverà tanto più esporlo qui con le parole medesime della Narrazione. "Però dandoli le difese poi al Campanella e l'Avvocato de' poveri.
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