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      Non vedi congiurati a farli guerrai nemici alla patria Italia bella,
      ch'egli al valor anticho rinovella,
      dove il zelante suo parlar s'afferra".
     
      Ignoriamo se il Sonetto sia stato trasmesso al Papa: nel Carteggio del Nunzio non ne troviamo il menomo indizio, e del rimanente, laddove fosse stato trasmesso, niuno potrebbe meravigliarsi che il ricordo della patria Italia bella, e del valore antico da rinnovellarvisi, avesse trovato il cuore SS.mo indifferente o peggio; basta che esso sia giunto a noi, per farci sempre meglio conoscere ed apprezzare gl'intendimenti del Campanella.
      Passiamo ora a vedere le prose, delle quali il Campanella si occupò nel tempo suddetto. Ve ne sarebbero a considerare innanzi tutto tre, la 1a Delineatio defensionum, la 2a Delineatio... Articuli prophetales, l'Appendix ad amicum pro Apologia: le due prime, che rappresentano le Difese presso i Giudici, comparvero più tardi, il 3 giugno 1601, durante il processo di eresia per mano di fra Pietro di Stilo(131); l'ultima, che rappresenta una difesa presso un amico, comparve varii anni dopo, con ogni probabilità nel 1607, in coda agli Articoli profetali ricomposti allora in una forma più larga, verosimilmente essa pure ricomposta in una forma più larga di quella della composizione primitiva(132). Si può affermare con certezza, e ne vedremo tra poco le ragioni, che appunto in quest'ordine di successione le dette tre scritture siano state composte, essendone cominciata la composizione un po' prima della 2a metà di febbraio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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