Continuando, passa a ribattere le testimonianze raccolte contro di lui. I testimoni aveano deposto "che egli voleva ribellarsi appoggiato agli aiuti de' turchi, de' banditi e de' predicatori": ma non lo convincevano intorno a ciò, sia perchè egli non poteva ambire l'impossibile ed era amico degli spagnuoli, come avea già provato, sia perchè que' testimoni o parlavano per detto altrui, o erano complici ed uomini scelleratissimi, ed anche aveano fatte confessioni estorte per forza e per inimicizie. Tutti aveano detto che egli metteva innanzi le mutazioni, laonde non vi era intenzione di ribellarsi ma di difendersi da' nemici del Re e del Papa; quanto essi aveano aggiunto proveniva o da cattiva intelligenza, o da inimicizia, o da malvagità, e nelle cose aggiunte a lui sfavorevoli erano "varii", e nella cosa principale a lui favorevole, cioè la profezia, erano uniformi, onde risultavano a discarico più che a carico. D'altronde la profezia di una mutazione è sempre apparsa così vicina alla ribellione medesima, che tutti i Profeti, come Michea, Geremia, Amos e del pari gli Apostoli e Cristo Signor nostro, furono incolpati di tale delitto; qual meraviglia che lo sia stato lui poveretto? Ma egli non si appoggiò mai all'aiuto de' turchi; nessuno lo disse se non per detto altrui, e lo stesso Maurizio che parlò co' turchi non disse che vi era stato mandato da fra Tommaso, ma che vi era andato spontaneamente; e ciò quantunque gli fosse nemico. Gli era nemico, perchè dubitò che esso fra Tommaso, il quale lo rimproverò pel salvacondotto stabilito co' turchi, lo rivelasse; inoltre perchè esso fra Tommaso, mediante una domestica, avvertì Giulio Contestabile che Maurizio si era nascosto nella piazza di Stilo per ucciderlo, e questo non succedendogli, nello stesso giorno Maurizio si portò a S. Maria di Titi per uccidere fra Tommaso e lo perseguitò per 7 miglia.
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