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      E però Maurizio risultava degno di fede quando negava di essere stato mandato presso i turchi da lui, non già quando deponeva contro di lui per inimicizia; poichè era testimone unico, nemico, e facinoroso, che aveva ucciso più persone e volle vendicarsi di ciò che esso fra Tommaso avea deposto in iscritto contro di lui in Castelvetere, come rilevavasi dal processo. Allorchè esso fra Tommaso lasciò Davoli e Maurizio, trovandosi insieme con fra Domenico, veduti in mare i turchi li sfuggì, malgrado avesse visto il salvacondotto dato da essi a Maurizio; e però non avea confidenza ne' turchi, sebbene avesse detto doversi essi dividere sotto due Re secondo la profezia di Arquato astrologo, ed uno di costoro dover venire alla fede ed alla repubblica; ma Maurizio faceva queste cose perchè fosse temuto ed avesse danaro dagli amici, servendosi male de' detti di esso fra Tommaso, al pari degli scellerati ed eretici i quali abusano anche dei detti degli Apostoli. E poi Maurizio ridotto agli estremi ebbe speranza di salvarsi, deponendogli contro; giacchè glie lo persuase un certo fiscale in abito di confratello, promettendogli la vita sotto la parola Regia, come in sèguito udì dalla bocca di lui esso fra Tommaso, e vi erano per testimoni sacerdoti e persone dabbene che l'affermavano. "Nè esso fra Tommaso volle servirsi de' banditi come nemici del Re, ma come uomini armati, volgendoli al bene: perocchè propose di servirsi anche di uomini probi non banditi, come rilevasi dal processo. A' Principi amici poi egli dichiara non aver rivelato nulla, non perchè fosse cosa cattiva, ma perchè agli uomini felici ogni presagio di mutazione rincresce". Quanto a Claudio Crispo, costui rivelò per orribili tormenti non scritti in processo; ed era bandito, omicida e nemico di esso fra Tommaso, il quale non avea voluto trattarne il matrimonio ed avea detto al Pizzoni che avvertisse il Signore del luogo che Claudio voleva ammazzarlo, onde si rifiutò di recarsi a Davoli quando egli ve lo chiamò per mezzo del Petrolo; adunque non meritava fede.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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