Ed egli nominò più sorelle, Costanza che era Badessa, Emilia maritata, Giulia da doversi maritare con Michele Castellano; parlò del padre in modo incoerente, ricordò che gli aveano presi tutti i suoi libri, accennò ad una "Signora grande", a soldati che l'aveano perseguitato, ad una sua fuga di 20 miglia. Lamentavasi per avere le braccia addolorate in sèguito della tortura, e da ultimo disse, "dammi da bere frate, quattro confortini (confortatori) negri negri vengono ogni sera et mi ammazzano...". Dal processo verbale si rileva che avrebbe sottoscritto l'esame, se non avesse avuto le braccia debilitate.
Fu di poi, nella stessa seduta, interrogato nuovamente il Soldaniero, quindi Giuseppe Grillo; inoltre furono richiamati fra Dionisio ed il Pizzoni, per dare qualche chiarimento(188). Al Soldaniero si fecero molte dimande; come mai fra Dionisio avesse cominciato a parlare con lui contro la fede mentre non c'era mai stata familiarità tra loro, se fra Dionisio fosse venuto a Soriano egli solo o in compagnia di qualcuno, come si fosse comportato il Pizzoni in quella circostanza, in quale giorno si fosse mangiato carne, a quale scopo que' frati gli avessero dette tante eresie. E il Soldaniero narrò di nuovo i particolari della venuta di fra Dionisio a Soriano, ed affermò che questa accadde di martedì, nel quale giorno, avendo precedentemente riportata una ferita di archibugio, egli non mangiava carne per divozione alla Madonna dell'Idria (cioè di Costantinopoli), ma fra Dionisio mangiò carne ed eccitò lui a mangiarne; non potè poi ricordarsi se il Pizzoni fosse presente, ma dichiarò che gli pareva di sì, e che costui confermava le opinioni di fra Dionisio, dicendo che erano opinioni del Campanella.
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