Dietro varii tentennamenti di reminiscenze, egli conchiuse che vi fu col Pizzoni il mercoledì, e il Pizzoni si partì subito pel suo conventino poco distante da Soriano, che in quella sera si mangiò co' frati, e l'indomani, giovedì, si mangiò nel dormitorio col Priore, col Lettore, con alcuni spagnuoli, ed anche con Giulio Soldaniero. - Da ultimo si fece venire il Pizzoni per udirlo sullo stesso fatto, ed egli lo negò assolutamente (senza dubbio a torto); e dietro dimande disse che non era mai stato a Soriano con fra Dionisio, che non aveva mai confermato eresie nè biasimata l'astinenza dal mangiar carne per divozione, e che questa era un'infamia in suo danno da parte di fra Dionisio e del Campanella conformemente alle loro minacce!
A questo punto si erano già raccolti esami sufficienti per poter passare dal processo informativo, che dicevasi pure offensivo, al processo ripetitivo: difatti il 31 luglio, sull'istanza del Procuratore fiscale, la Corte emanò i suoi Decreti in questo senso, ed abbiamo ragione di credere che non poco v'influì Mons.r Nunzio, il quale era spesso sollecitato dal Vicerè a terminare la causa dell'eresia, acciò si potesse procedere alla spedizione di quella della congiura. Ma il Vescovo di Termoli, che avea realmente studiata la causa ed era abituato alla ricerca della verità senza transazioni, scorgendo un cumulo di circostanze poco atte a rassicurare la sua coscienza, volle che fossero interrogati dal tribunale il Priore e il Lettore di Soriano, fra Domenico da Polistina e così pure Valerio Bruno, inoltre fra Gio.
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