Aggiunse che il Soldaniero non gli aveva mai discorso del Pizzoni come fautore di eresie, bensì come sollecitatore perchè "si havesse voluto trovare con l'intentione loro", e solo di fra Dionisio gli raccontò le diverse eresie, che egli si fece a ripetere; (così era certo l'armeggio per la ribellione da parte di tutti costoro insieme col Campanella, ma la faccenda dell'eresia era imputabile solo a fra Dionisio, che veramente ne faceva professione almeno come di un'arma di guerra). - Quanto a fra Domenico di Polistina, costui confermò che agli 8 o 9 di agosto dell'anno precedente, dopo l'incontro avuto col Campanella in Davoli, la sua fuga da quel posto per minacce di banditi e il suo arrivo in Soriano, seppe dal Soldaniero che fra Dionisio gli aveva esposto un gran numero di eresie, il fatto osceno contro l'ostia etc., eresie che fra Dionisio e il Campanella doveano predicare al tempo della ribellione, ed egli poi ne parlò a fra Cornelio del Monte; che del Campanella non seppe al di là delle cose dette, e con fra Cornelio non parlò del Campanella per conto dell'ostia consacrata (così fra Cornelio risultava falso, ma rimaneva pure a vedere se non era falso in ciò fra Domenico, e fino a qual punto costui fosse stato informato dal Soldaniero o viceversa). Aggiunse poi, spontaneamente, che il Campanella molti anni prima avea voluto uscire dalla Religione, e si era detto pubblicamente che avea lasciato la Calabria in compagnia di un certo Abramo ebreo o caldeo; (era sempre lui fra Domenico che evocava tale fatto, e questa volta per detto altrui, non per propria scienza). - Il nuovo esame di costoro, l'11 agosto, fu fatto innanzi al solo Vescovo di Termoli.
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