.." per usarne. - Fra Francesco Merlino, nel primo esame, riferendosi lui pure all'esame sostenuto in Calabria, disse di avere solamente udito dire che il Campanella negava i miracoli fatti da Mosč, che avea mangiato pių volte carne in giorni proibiti e segnatamente una porchetta insieme co' banditi in Pizzoni, che teneva con sč il demonio, e per arte diabolica conosceva tutto quello che sapeva; disse pure, a proposito del disprezzo della scomunica, che egli si trovava studente in S. Domenico di Napoli, quando il Campanella dimorava pure in questa cittā presso Mario del Tufo, e che venuto un giorno in S. Domenico il Campanella fu preso e tradotto nelle carceri del Nunzio, essendosi allora dato per motivo della carcerazione che aveva spiriti, ma essendosi poi saputo che ci erano altri motivi, e in ispecie che parlando della scomunica per coloro i quali estraevano libri dalla libreria avea detto, "come č questa scomunica, che, si mangia"? Nell'esame ripetitivo poi dichiarō, che avea cominciato a conoscere di vista il Campanella nel convento di Placanica, di cui esso Campanella era figlio, che in sčguito l'avea conosciuto in Napoli, quindi di nuovo l'avea visto in Calabria, essendosi pių volte visitati, che non sapeva che avesse detto eresie, che altri aveano palesate pių cose contro la fede da lui dette o fatte, le quali egli si dič a ripetere; che in Stilo passava per uomo onesto, che si era detto essere partito dalla Calabria coll'ebreo Abramo, ed avere la sua scienza per arte diabolica, ma egli non credeva questo, avendo conosciuto "che hā bello ingegno et hā studiato assai". Inoltre che si era detto "che esso si voleva fare nominare il Messia della veritā", ma di questa, come di altre cose, si parlō dopo la carcerazione, e pių di una volta fece notare tale circostanza, dicendo, "molte cose sono state dette subito che questi fratri furono presi, et non so come uscessero", (ben si vede che in fondo il Campanella non riusciva aggravato di troppo da tali deposizioni). - Quanto a fra Vincenzo, Lettore di Soriano, egli narrō la venuta di fra Dionisio e del Pizzoni in Soriano con lievissime differenze dal modo in cui l'avea narrata il Priore fra Giuseppe: soltanto aggiunse di pių, che quando fra Dionisio andō momentaneamente ad Arena per condurre il Campanella a Soriano, il Campanella non volle venirvi; inoltre
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