Come si vede, egli presentò i fatti emersi dai varii processi, accogliendoli con tutta la larghezza possibile e così come erano stati deposti. Naturalmente anche l'Avvocato riprodusse le cose medesime per conto suo negl'interrogatorii con tutto il formulario d'uso; nè aggiunse alcuna cosa di proprio per combattere le accuse, ma invocò la dottrina, bontà e religione de' Signori della Corte, notando che in simili casi conveniva che essi fossero non solo giudici ma anche patroni per indagare la verità(195).
Quanto al Pizzoni, gli articoli del fiscale contro di lui furono solamente 4, volendo provare aver lui detto, creduto ed anche tentato d'insegnare, che non c'era Dio, che non c'era Trinità, che era vano astenersi dal mangiar carne, ed in complesso tutte le eresie che si pretendevano dette dal Campanella, per lo che aveva con costui una cifra secondo la quale si scrivevano scambievolmente. E l'Avvocato si attenne alle stesse cose negl'interrogatorii, e per l'articolo in cui si affermava avere il Pizzoni professate tutte le eresie del Campanella volle che ogni testimone dicesse: se conosceva che il Pizzoni e il Campanella fossero familiari tra loro e da quali segni l'avea rilevato, se aveva mai udito costoro parlare di cose contro la fede e di quali cose, dove, e quando, e alla presenza di chi, e in modo aperto e chiaro o piuttosto oscuro, se aveva poi riferito ad altri queste cose, e a chi, e dove, e quando, e con quale occasione e a quale scopo, se infine conosceva quali fossero le opinioni del Campanella e che le esponesse etc. etc.
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