Infine, venendo agli articoli del fiscale, riaffermò le cose dette negl'interrogatorii, e di nuovo attestò di non sapere che fra Dionisio avesse detto esser lecito il mangiare carne ogni giorno indifferentemente. - Il Soldaniero (nella stessa seduta) confermò di aver veduto a Soriano per la prima volta in giugnetto, cioè in luglio, fra Dionisio che gli "fece de basciamano" e rimase a Soriano due giorni, aggiungendo di non averlo mai più veduto in sèguito se non carcerato, a Gerace, a Monteleone, sulle galere, e poi in Napoli, dove trovandosi lui ammalato a letto, esso Soldaniero lo avea guardato dalla porta, senza entrare nella camera. E ripetè ciascuno de' detti e fatti di fra Dionisio contro la fede, presente ed accettante il Pizzoni (poichè ciascuno interrogatorio gli dava modo di ricordarsene), e disse che que' frati aveano definito "impressioni di testa" i voti e le divozioni, come pure i miracoli, che aveano detto essere stati istituiti i Sacramenti dalla Chiesa "ad trahendum ad se"; del resto, nel ripetere ciascuno de' capi da lui deposti, per maggior cautela si riferì sempre al primo esame, dicendo anche una volta, "non esca da queste carceri se quanto ho detto nel mio esamine non è vero". E confermò di averne avvertito il Priore ed il Lettore, ma dovè non di meno attestare che fra Dionisio, ad istanza di un Rutilio di Pucci, predicò, e a lui parve che predicasse dottrine cattoliche (non era stato dunque cacciato a sua istanza dal convento). Non mancarono poi i Giudici di rivolgergli gl'interrogatorii dati espressamente per lui, se cioè avesse visitato, assistito, cibato con le mani sue e fornito di danaro a prestito fra Dionisio, mentre costui trovavasi infermo, per riconciliarsi con lui: il Soldaniero rispose negativamente su tutto.
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