Battista per terzo, massime che frà Gio. Battista mi havea ditto di haver udito heresie dal Campanella, è da frà Dionisio" (rivelazioni molto sottili). Attestò che pure alla presenza di molti di Catanzaro il Lauriana disse di aver deposte falsità, ed esso fra Pietro glie ne fece rimprovero. Attestò di aver saputo dal Dottore Monaco il consiglio dimandatogli dal Lauriana; disse che uguale consiglio fu dimandato al Giustiniano e poi ad esso fra Pietro medesimo, onde ebbe a rispondere, "che si havea detto la verità stasse saldo, et moressero li tristi, è si havea detto la falsità mirasse a sè, è che li testimonii falsi condennorno il figliolo di Dio alla morte". Confermò che il Lauriana era falsario, anche perchè avea deposto di avere udito eresie da fra Dionisio, dal Campanella e dal Pizzoni, "e non dimeno, egli disse, frà Dionisio non è stato mai
in Pizzoni con frà Thomaso Campanella, perche io era in Pizzoni in questo tempo, et l'haveria saputo si ci fusse stato", indicando testimoni, per sapere la verità, fra Paolo e il Pizzoni medesimo. Confermò aver fatto un appunto al Lauriana durante le litanie, quando si giunse alle parole a falsis testibus, poichè "parve che à fra Silvestro s'ingroppasse, è non potesse dire". Attestò che un giorno fra Dionisio e il Lauriana vennero a briga tra loro per le falsità, e poi la sera li vide discorrere insieme, come il Lauriana medesimo gli disse l'indomani. Attestò aver veduto più volte il Soldaniero parlare con fra Dionisio; quanto a Valerio Bruno, aver saputo lo stesso da carcerati.
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