Infine dichiarò di sapere che il Pizzoni e il Lauriana erano stati più mesi insieme nelle carceri civili, e di credere che si fossero là messi d'accordo a voce dopochè aveano cercato di farlo in iscritto; (così oramai il Petrolo, col contatto de' frati, si era modificato di molto, ed avea capito che la causa di ognuno rifletteva quella di tutti; ma si era troppo spinto innanzi per tornare francamente indietro). - Fu interrogato da ultimo il Bitonto, e costui dichiarò di aver saputo dal Lauriana in Gerace, che si era esaminato contro fra Dionisio e il Campanella a persuasione del Pizzoni, che non si era ritrattato per timore di Carlo Spinelli, ma che si sarebbe ritrattato in Napoli, dimandando ad esso Bitonto se si dovesse o no ritrattare. Attestò di aver veduto un giorno fra Dionisio e il Lauriana quistionare insieme ed aver poi saputo dallo stesso Lauriana che la sera era andato a cercare perdono a fra Dionisio per le falsità deposte contro di lui; aver veduto il Soldaniero visitare fra Dionisio nella carcere e portargli cose da mangiare, ed aver veduto egualmente presso fra Dionisio Valerio Bruno servitore del Soldaniero. Attestò aver udito dal Soldaniero che non gli si teneva conto del guidatico, e che i Polistina e fra Cornelio lo avevano consigliato e costretto a deporre le cose di eresie. Attestò che il Pizzoni avea fatto fuggire fra Gio. Battista di Polistina quando fra Dionisio cercava farlo carcerare, che in Calabria era reputato un cattivo soggetto, avea rubati scritti a fra Dionisio e commessi altri furti, aveva avuto il mal francese e fatto udire molte cose in materia di donne.
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