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      Battista di Nicastro (il Bonazza), che per questo motivo non voleva nemmeno riconciliarsi con Dio ma poi si piegò. Aggiunse essere anche in materia di fede fra Dionisio "da tutti tenuto per bonissimo Catholico". - Geronimo di Francesco disse di avere appena conosciuto fra Dionisio, e di poter attestare che tutte le accuse fatte a questi frati erano falsità, come aveva in parte udito e in parte saputo dal Pizzoni, aggiungendo che i due giustiziati in Catanzaro (Mileri e Crispo) avevano confessato di aver tutto deposto per forza di tormenti e persuasione dello Sciarava; (e così entrambi i testimoni confondevano troppo la materia della ribellione e quella dell'eresia).
      Abbiamo già avuta occasione di dire che in questo stesso periodo di tempo, oltre gli esami difensivi per fra Dionisio, si fecero anche quelli pel Pizzoni. Costui presentò in sua difesa 34 articoli, e poi ne diede in supplemento pure qualche altro nell'ultima ora scrivendolo di suo pugno (sicchè a quel tempo dovè la lesione della spalla dargli un po' di tregua), ma i Giudici non vi badarono nemmeno(229). Secondo il solito volle provare che fin dal suo ingresso nella vita monastica avea vissuto religiosamente, e poi predicato ed insegnato ne' conventi principali, aggiungendo di avere strettamente digiunato ogni sabato e di non essere stato mai inquisito nè processato. Che il processo fatto da fra Marco e fra Cornelio era falso, avendo ricevuto danari e donativi da diverse persone per fare un processo tale da guadagnarsi un premio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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