Avere udito parlare della fede fatta dal Caccìa a tempo della sua morte, ma non averla veduta; poter attestare che il Caccìa fu tormentato mentre avea la febbre, ma non sapere se il Visitatore e compagno fossero stati presenti. Avere udito da un birro che i due Polistina coll'intervento di un secolare, il quale doveva essere Giulio Soldaniero, avevano fatta una lista di accuse, non sapere se il Campanella e fra Dionisio avessero parlato o no di eresia, ma poter attestare che il Pizzoni si era con lui lamentato del Visitatore e compagno, perchè con buone parole e promesse di liberazione, al pari di D. Carlo Ruffo, l'aveano indotto a deporre contro que' due frati, ed egli l'avea fatto tanto più perchè pensava di non avere a nuocere a fra Dionisio che era fuggito; potere inoltre attestare che nella Chiesa di Pizzoni fra Dionisio avea parlato al Pizzoni con sdegno. Su tutto il resto disse non saper nulla (la difesa del Pizzoni già cominciava a risultare ben altro che difesa, e se venivano a galla tutte le infamie del Visitatore e di fra Cornelio, non per questo il Pizzoni se ne giovava). - In sèguito il Petrolo disse del pari aver conosciuto poco il Pizzoni, avendolo veduto appena una volta in Stilo e poi nel carcere; sapere che era buon predicatore e letterato ma assai maledico, e che avea cominciato a digiunare il sabato da sole tre o quattro settimane! Aver udito in Gerace che il Mesuraca avea dato 100 scudi a fra Cornelio per far processare mortalmente i frati inquisiti, a fine di guadagnarsi il taglione sopra il Campanella ed esso Petrolo; aver udito in Monteleone da Cesare Pisano ed anche dal padre di costui, presenti altri frati, che erano stati dati 100 scudi e robe di tela a fra Cornelio, convenendo di far dire cose di eresie per passare al foro ecclesiastico.
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