..". Ed inoltre: "fra Cornelio con belle parole, è lusinghe mi voleva persuadere à dire quel che lui voleva, ciò e, che io accettasse l'esamina deli altri, dicendomi tu solo non puoi portare il carro et si tu solo sarai pertinace, tu solo morirai, monstrando certe pietà, è forfanterie con me, et ultimamente sempre mi lassava con bravarie... Facevano gran cose per fare confessare, e massime frà Cornelio, il quale mi minacciava la morte, et io risposi pacientia, più presto la morte che offendere Dio". Dichiarò non conoscere che il Caccìa avesse fatta una carta di ritrattazione, ma conoscere che fu tormentato mentre avea la febbre senza essere informato se v'intervenisse o no il Visitatore ovvero fra Cornelio; poter poi attestare, avendolo udito dal Caccìa medesimo, che si lamentava di fra Cornelio perchè l'avea sedotto a dire la falsità con l'assicurazione che avrebbe così evitata la corda, onde diceva aver deposto la falsità per la corda (evidente ripiego per profittare in qualche modo di un articolo scioccamente redatto). Disse di sapere che il Soldaniero si era lamentato di fra Dionisio (anche di fra Dionisio), del Pizzoni e del Lauriana, perchè ospitavano Eusebio fuoruscito suo nemico; sapere per detto di fra Paolo che il Soldaniero si era concertato col Polistina in questa faccenda, e che a lui parea vero, mentre il Polistina avea tentato di sedurre lui medesimo perchè deponesse contro fra Dionisio (ma non si pronunziò sulla inimicizia sorta tra il Pizzoni e i Polistina). Dichiarò non potere esser vero che fra Dionisio avesse dette eresie al Pizzoni, mentre
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