nel principio di luglio, essendo in Stilo e sapendo che vi era venuto il Pizzoni, corse a prendere un candeliere dall'altar maggiore per ucciderlo, a motivo di certi scritti rubatigli da lui; ed esso testimone col Campanella doverono quietarli, promettendo il Pizzoni che avrebbe restituiti gli scritti e mandatili ad Arena (mezzo di difesa venuto in campo negli ultimi tempi). Dichiarò non sapere che il Pizzoni avesse accusato fra Dionisio a' superiori; potere invece attestare, che il Pizzoni voleva persuadere esso testimone a dire che avea veduta una lettera da lui scritta allo Sciarava e che costui glie l'avea mostrata, la qual cosa era "bugia tremendissima"; potere attestare ancora che il Lauriana avea detto ad esso testimone non esser vero che avesse portato alla posta una lettera del Pizzoni al P.e Generale (troppe confidenze ricevute). Quanto a fra Domenico Petrolo, dichiarò non sapere che costui avesse avuto terrori da fra Cornelio perchè deponesse contro il Pizzoni, ma avere udito dal Petrolo medesimo che aveva avuto terrori per deporre contro il Campanella e fra Dionisio (sempre confidenze da tutti costoro, che pure lo conoscevano amico intimo del Campanella). Quanto al non avere più il Pizzoni trattato col Campanella dopo di averlo cacciato dal suo convento, dichiarò constargli il contrario, mentre essendo il Campanella in Pizzoni verso la fine di luglio, fu pregato di volervi rimanere ulteriormente, e vi rimase tre giorni più di quanto si era proposto; aver sempre il Pizzoni pregato il Campanella che si recasse al convento di Pizzoni, averlo anche in Arena pregato in tal senso, sicchè per queste falsità non avrebbe dovuto farlo esaminare come testimone!
| |
Stilo Pizzoni Campanella Pizzoni Arena Pizzoni Dionisio Pizzoni Sciarava Lauriana Pizzoni Generale Domenico Petrolo Cornelio Pizzoni Petrolo Campanella Dionisio Campanella Pizzoni Campanella Campanella Pizzoni Pizzoni Campanella Pizzoni Arena
|