Il 3 e 4 dicembre furono raccolte le deposizioni di due periti calligrafi su questa lettera dal Vicario napoletano Ercole Vaccari "congiudice" nella Curia Arcivescovile. Gio. Antonio Trentacapilli "scrittore" disse che "essendo prattico, et versato nel scrivere diverse sorte di lettere cossi cancellaresche, come tonde, et corsive, potria conoscere per qualche similitudine di tratti, e di sillabe et di ligature di sillabe, et conietturare si fussero scritte da una mano istessa"; e mostratagli la lettera del Lauriana in data di Gerace 10 ottobre 1599 ed alcune sottoscrizioni del Lauriana medesimo agli Atti processuali, disse: "fatta la comparatione da lettera à lettera, da sillaba à sillaba, da tratto à tratto, e da carattere à carattere della lettera, et sottoscrittioni di fra Silvestro da Lauriana, dico che la sudetta lettera è stata scritta con inchiostro bianco, et con penna accomodata sottile, et le sottoscrittioni... sono state scritte con inchiostro più negro, et con penna accomodata più grossa, et per tale differentia non si può conoscere chiaramente che siano scritte di una istessa mano, però come esperto et al mio giudicio giudico et dico che alcune lettere delle sottoscrittioni... hanno similitudine in parte colle lettere della sottoscrittione della lettera sudetta". - Di poi Alfonso Peres esercitato in tenere la scola di scrivere et di abbaco", interrogato, egualmente, col formulario medesimo conchiuse: "dico et confermo come esperto et prattico di diverse sorte di lettere scritte à mano, che tanto la sottoscrittione che stà in piedi di dette lettere.
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