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      (242). Queste lettere, non pubblicate dal Palermo, son rimaste ignorate; ma vede ognuno quanta importanza esse abbiano per raddrizzare certi giudizii molto inesatti, che sono stati proferiti sulla condotta del Governo spagnuolo nella faccenda del Campanella.
      Il 24 marzo (non maggio come fu letto dal Palermo) il Card.l di S.ta Severina partecipava finalmente al Nunzio la risoluzione di S. S.tà, che Mons.r Vescovo di Caserta intervenisse nella causa del Campanella e complici "nell'istesso modo che faceva Mons.r Vescovo di Termoli"; oltracciò l'ordine dato, dopo aver visti i processi, di far nuove diligenze col ripetere alcuni testimoni ed esaminarne altri, come pure di far "diligenze sopra la simulatione della pazzia di esso Campanella" secondo che scriveva a lungo a Mons.r di Caserta, il quale glie l'avrebbe comunicato(243). E nel processo dell'eresia abbiamo appunto la lettera del Card.l di S.ta Severina al Vescovo di Caserta; ma crediamo bene dar prima qualche notizia sulla persona del Giudice, cui doveva oramai deferirsi ogni cosa, come già al suo predecessore. - Vescovo di Caserta era D. Benedetto Mandina, nato in Melfi di nobile famiglia. Aveva già prima esercitato in Napoli l'avvocatura con un certo credito, e poi, illuminato da un grave calcio di cavallo ricevuto ad una gamba mentre cavalcava con gran sèguito di suoi clienti, era entrato nella Congregazione de' Chierici regolari al convento di S. Paolo nel 1583. Successivamente trasferitosi a Roma, perchè pure in S. Paolo era sempre consultato per faccende legali, gli accadde la cosa medesima da parte delle diverse Congregazioni, onde venne in credito tanto maggiore, e da Clemente VIII fu creato Vescovo di Caserta nell'ultimo di gennaio 1594(244); poco dopo, nel 1595, fu inviato come Nunzio in Germania, in Boemia, in Polonia, presso Massimiliano, Rodolfo, Sigismondo ed altri Principi, a' quali fece un'orazione nel convegno di Varsavia, determinandoli alla lega contro i turchi e a quella guerra in cui si ebbe la famosa rotta di Agria che abbiamo già avuta occasione di ricordare a proposito del Bassà Cicala.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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