3° Contro il Soldaniero; che da due anni scomunicato per Cedoloni affissi alla Cattedrale di Tropea, e poi incorso nuovamente nella scomunica per aver percosso sacerdoti suadente diabolo non si era curato dell'assoluzione, continuando a udir la Messa e conversare con tutti absque resipiscentia. 4° Contro il Calderon; che avendo chiesto a fra Pietro su che si fondava il Campanella per sostenere prossimo il dì(285) del giudizio, ed avendo udite citazioni della scrittura e de' Padri, e tra esse qualcuna di Esdra, si era lasciato dire essere Esdra semplice storico e non profeta; che avendo udita la citazione di S. Vincenzo Ferreri, cui Cristo aveva ordinato di predicare nell'occidente la prossima ora del giudizio, come
leggevasi nel Breviario, si era lasciato dire queste essere ciarle fratesche per accrescere onore alla religione; che discorrendo della fede ne' beati ed in noi viatori, si era lasciato dire altro essere ciò che noi crediamo ed altro ciò che quelli vedono, ed esservi differenza non solo nel principio e nel mezzo, ma anche nelle conclusioni della fede; che infine si era lasciato dire la fede vera procedere dall'esperienza e non dall'udito, nè voler credere se non ciò che vedeva.
Co' criterii odierni non si potrebbe comprendere come mai fosse stato tratto in iscena questo povero dottore; ma bisogna sapere che nelle cose di S.to Officio non si transigeva facilmente in quel tempo, ed al contrario di quanto generalmente si ritiene, lungi dall'essere il tribunale della fede mal tollerato, vi si accorreva molto volentieri, come lo dimostrano le "spontanee comparse" contro la propria persona, numerose al punto da far rimanere stupiti allorchè si esamina una collezione di scritture di questo genere.
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