Ben poco ci tratterranno le scritture del 2° gruppo, appartenenti esclusivamente al Gagliardo presso cui furono rinvenute. Una sola, in lingua latina, rappresenta una breve consultazione o meglio istruzione di un dottore intorno al valore giuridico della tortura, che è dichiarato potentissimo con l'autorità di Alberico e di Farinacio e con l'appoggio di qualche caso pratico atto a far vedere che la tortura immoderata, riuscendo negativa, giova sempre anche al delitto principale malgrado la protesta del citra prejudicium probatorum, poichè il Giudice rimane obbligato a punirlo con pene miti: vedremo poi come il Gagliardo profittò moltissimo di tale istruzione. Le rimanenti scritture, quasi sempre di una sola carta ognuna ed anche costituite da piccole cartoline, mostrano talora semplici ricette e disegni astrologici, talora segreti e sortilegi. Vi sono ricette per fare lo stagno, la tintura d'oro, un'acqua mirabile per la vista; vi sono figure di circoli e pianeti, e il P.e Cherubino per queste come per la scrittura precedente dichiara "nihil contrà fidem". Vi sono d'altra parte segreti molto spesso ad amorem, con oscenità da non potersi ripetere, scongiuri, evocazioni, divinazioni; una scrittura tra le altre reca il disegno di una mano a grandezza naturale, in più punti della quale son segnate certe parole, e qua e là, invocazioni di demonii, abuso di nomi sacri etc.; per tutte queste scritture il P.e Cherubino dice "sapiunt haeresim manifeste". Tali furono le scritture dapprima raccolte, alle quali altre se ne aggiunsero ma un po' più tardi.
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