rtire che il Gagliardo soleva scrivere con caratteri di diverse maniere, ed aggiunse che avea visto presso il Bitonto una carta con un circolo e un segreto "per havere una donna", che il Gagliardo avea rilasciato ad un paggio carcerato in Castello a nome Nicolò, ottenendone per compenso un vestito di velluto. Confermò inoltre che, dopo la ricerca delle scritture, fra Paolo avea trovato un libro stampato di astrologia con un circolo e un segreto contro la tortura di mano del Gagliardo, e disse averlo letto insieme con gli altri frati e poi consegnato al luogotenente del Castello. Scovrivasi per tal modo un nuovo fatto e sempre a danno del Gagliardo, contro il quale non agiva soltanto fra Pietro per iscagionare suo fratello, ma si erano rizelati senza ritegno principalmente i già suoi complici in materie sortileghe per iscagionare le persone proprie, e la quistione delle scritture proibite veniva ad allargarsi sempre più.
Il 21 marzo fu di nuovo esaminato il Bitonto per quest'altra scrittura del Gagliardo da lui scoverta, e disse che ne' giorni scorsi avea veduto il Gagliardo scrivere una carta e poi darla segretamente a un paggio di D. Andrea de Mendozza figlio della Marchesa della Valle, carcerato per ordine della Marchesa e chiamato Nicolò, il quale avuta la carta venne a farla leggere ad esso Bitonto per sapere se poteva starci bene in coscienza, e udito che la carta recava la scomunica a chi la teneva, glie la lasciò. Ed esibì la strana scrittura a' Giudici, i quali la fecero unire con le altre scritture proibite.
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