Con questi tre articoli semplicissimi evidentemente fra Dionisio giocava una grossa partita; ed ecco i testimoni che egli dava per comprovarli. Sul 1.°, Alonso Martines olim carceriere (era stato licenziato, come si è detto altrove, appunto nel maggio), il dot.r Michele Caracciolo, D. Francesco di Castiglia, il clerico Masillo Blanco (Gio. Tommaso Blanch), il clerico Cesare d'Azzia, Gio. Francesco d'Apuzzo: ma il D'Azzia era stato già liberato dal carcere, e con diversi altri fu scartato dal Vescovo di Caserta, rimanendo solo il Castiglia, il Blanch, il D'Apuzzo, ai quali vennero poi aggiunti d'ufficio il Curato del Castello D. Gaspare d'Accetto e il Sagrestano D. Francesco della Porta, che aveano dovuto vedere il Pizzoni vicino a morire. Sul 2.° articolo, oltre i suddetti, erano dati fra Antonio Capece (il cav.re gerosolimitano), il Bitonto, fra Pietro di Stilo e il Petrolo; ma tra questi ultimi il Vescovo di Caserta accolse solamente il Petrolo e il Capece. Sul 3.° articolo era riprodotta la dichiarazione scritta di Felice Gagliardo ed altri, coll'istanza che fossero esaminati i dichiaranti nel caso in cui non lo fossero stati ancora; ma il Vescovo di Caserta li ritenne già esaminati (la qual cosa era vera per alcuni e non per tutti) sicchè di tale articolo non si parlò più. - Vogliamo intanto, giusta il nostro costume, dar qualche notizia delle persone de' testimoni accettati, ciò che riesce indispensabile in questo momento di tanta importanza: trasanderemo quelli altra volta conosciuti, e diremo qualche cosa del Blanch e del D'Apuzzo, come pure del D'Accetto e del Della Porta che abbiamo bensì conosciuti ma un po' troppo alla sfuggita.
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