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      La Monarchia del Messia fu scritta in italiano, messa da parte una volta e ripigliata tra mano più tardi; molto più tardi poi fu tradotta in latino. Ne esistono ancora in italiano una copia in Lucca, nel codice 2618 più volte citato, due in Parigi, nella Bibl. nazionale n.° 985, e nella Bibl. di S.ta Genoveffa n.° 3, inoltre una in Londra, nel Brith. Mus. n.° 2255. Il non trovarsene alcuna nelle Bibl.e di Napoli ci ha tolto di poter vedere se e quali differenze vi siano tra il manoscritto in italiano e il libro che fu poi stampato in latino a Jesi nel 1633; ma crediamo bene che non vi siano differenze contemplabili, sapendo per prova che il Campanella nelle traduzioni è stato sempre fedele alle composizioni originarie (salvo il caso in cui qualche brano fosse riuscito troppo spinto in un senso o in un altro), forse perchè le composizioni originarie si trovavano sempre già diffuse nel pubblico ed egli non volea mostrare di aversi a correggere. Naturalmente nella Monarchia del Messia la Bibbia campeggia in modo quasi esclusivo. Allorchè la diede alle stampe, disse in una prefazione che il libro si connetteva agli altri anteriori della Monarchia del Messia; e così dicendo ci pare che abbia alluso alla "Monarchia de' Cristiani" e al "Governo della Chiesa", mentre quando cita la prima di queste due opere nell'elenco mandato il 1606 al Card.l S. Giorgio, dice che essa offre i soli primi fondamenti, poichè egli "anchora non haveva proceduto nelle leggi e profezie, ma solo per historia politica e natura", e quando la cita nella lettera latina al Papa, la chiama addirittura "Monarchia del Messia". Ma la Monarchia del Messia di cui qui parliamo non si trova registrata negli elenchi mandati il 1606-1607 a' Cardinali e al Re di Spagna, e si trova poi nell'elenco mandato in giugno o luglio 1606 allo Scioppio: ciò vuol dire che essa fu condotta a termine solamente verso quest'ultima data, nè deve sorprendere che non si trovi nell'elenco mandato al Re, che è quasi contemporaneo, poichè conveniva poco nominarla al Re, al quale si vede anche la "Monarchia universale de' Cristiani" annunziata col titolo di "Monarchia universale alli Principi Christiani". - Quanto all'Ateismo debellato (lo chiamiamo fin d'ora così pel vantaggio della brevità), esso dovè essere scritto fin dall'origine in latino, ovvero, se fu cominciato in italiano, dovè essere presto tradotto e poi compiuto in latino acciò potesse meglio servire allo Scioppio, per cui fu compiuto ed a cui fu dedicato; e può dirsi che precisamente al tempo nel quale fu menato a termine, il Campanella abbia abbandonato il costume di comporre dapprima in italiano per poi tradurre in latino.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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