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      Lo Scioppio avrebbe dovuto presentare questa lettera, ma da' documenti che finora possediamo emerge essersi rifiutato a presentarla, consigliando che non si parlasse di miracoli e si facessero semplici supplicazioni, al quale consiglio il Campanella non si piegò; e forse apparve per questo uno stravagante, come del resto apparve anche a parecchi in sèguito, mentre i tanti garbugli prodotti in sua difesa, le scene non brevi di simulazione di pazzia, gli sforzi continui per farsi credere ispirato, e le vicende tutte di una così lunga prigionia doverono fargli acquistare un portamento tale da rendere plausibile un giudizio di quella fatta. Ma si converrà che specialmente presso Paolo V, il quale negli ultimi tempi del suo Cardinalato avea tenuto il suggello dell'Inquisizione, e presso il Card.l S. Giorgio, il quale avea tenuto il suggello dello Stato, e però buoni conoscitori entrambi degli avvenimenti di Calabria e relativi processi, il Campanella nel 1606 non avrebbe potuto sperar nulla senza prendere un atteggiamento straordinario; e naturalmente presolo una volta, egli non si poteva più smentire senza suo danno, e doveva ad ogni costo mantenersi nella condizione d'ispirato. Lo Scioppio non poteva capacitarsene, perchè inrealtà non conosceva ancora, o meglio conosceva solamente in parte lo stato vero delle cose del Campanella: per altro continuò a mostrargli stima grandissima, si attendeva di poter apprendere molto da lui in poco tempo, oltrechè di ottenere la spiegazione delle cose più recondite intorno all'Anticristo, nè cessò mai di dirigergli di tratto in tratto quesiti, perfino dopo che avvenne qualche cosa per la quale lo vedremo essersi ritenuto offeso: e il Campanella prometteva che gli avrebbe insegnate tutte le scienze durante un solo anno, si offriva a fargli la natività, ne secondava ed ampliava i disegni di voler convertire i Protestanti e i Gentili, dava sollecite risposte a' quesiti di lui non appena gli pervenivano, affaticandosi anche a menare a termine l'Ateismo e que' Profetali che erano sommamente desiderati da lui.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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