Doc. 401, pag. 478.
(134) Nell'originale "le". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(135) Nell'originale "un obiezione". [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(136) Allude manifestamente alla perdita delle navi che si ebbe al tempo in cui si fece morire il clerico Cesare Pisano.
(137) Intendi Niccolò Tedeschi, Benedettino Catanese, Arcivescovo di Palermo, poi Cardinale, detto anche l'Abate Palermitano. Di lui si hanno molte opere; morì nel 1445.
(138) Ved. per Ferrante la Numerazione de' fuochi riportata nella nota alla pag. 10 del vol. 1.°; per fra Pietro ved. la sua prima deposizione innanzi al Vescovo di Gerace (Doc. 294, pag. 226).
(139) Ved. Capaccio, Il Forastiero, Nap. 1634, pag. 503.
(140) Ved. Doc. 229 pag. 120. Il poter "nominare" delinquenti, per farli indultare, era uno de' diversi modi di compensi pro meritis: nel caso del Lauro la nominazione fatta non è espressa, ma s'intende, mentre in altri casi è espressa. Ne citiamo uno relativo ad un soggetto del quale anche si è parlato in questa narrazione: "a 17 de marzo 1594 indulto et gratia facta à Prospero morales de peczolo per l'homicidio commesso in persona de mutio costantino stante lo servitio facto per battista de amicis d'havere dato in mano dela corte Marco sciarra e nominatione facta in persona de decto prospero". Ma generalmente era questa una delle concessioni minori, che si accompagnavano ad altre di maggiore entità.
(141) Ved. i Reg. Sigillorum vol. 40 e 42. - 1.° "3 Gennaro 1602. Licentia de arme in persona de Fabio de Lauro, pietro de lauro, mauritio spina et ferrante de lauro". - 2.° "3 de aprile 1604. Licentia de arme in persona de fabio de lauro, pietro de lauro, mutio spina (sic) et ferrante de lauro".
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