.. etc. etc. D. Pedro de Vera i Aragon" (Ved. Arch. sud.to Scritture Estado, legazo 1099).
(433) Questi particolari risultano da' Carteggi dell'Agente Toscano e del Residente Veneto, e in parte dalla relazione del De Vera mandata in Ispagna, dalla quale veramente si hanno i nomi di tutti i prigionieri, che ne' Carteggi non sono punto registrati. Ved. nell'Arch. di Firenze, Scritture Medicee filz. 4090, Lett. del Turaminis del 25 feb. 1603; nell'Arch. di Venezia, Senato-Secreta Napoli, Lett. di Anton M.a Vincenti del 25 feb. 1602 (more veneto) e degli 11 marzo e 15 aprile 1603.
(434) Malgrado le più vive ricerche non abbiamo potuto vedere alcuna delle varie edizioni dell'opera del Custos e Kilian intitolata "Fuggerorum et Fuggerarum... quot extant aere expressae imagines, Augbsb. 1593, 1618, 1630" etc., ma abbiamo trovata ultimamente in Roma, nella Corsiniana, l'altra opera del medesimo Custos intitolata "Atrium heroicum etc. August. Vindelic. 1602", in cui si hanno non meno di 12 Fuggers, tra' quali Giorgio, che nel corso della narrazione incontreremo protettore accanito del Campanella, e Cristoforo figlio di Giovanni, che dovrebb'essere il Cristoforo di cui qui si parla. Ma il suo ritratto, alla data del 1592, lo mostra già adulto, di bella e distinta figura, non giovanotto, qualificato illustre e generoso Barone; evidentemente egli è il Cristoforo della branca di Kirkeim, padre di Ottone Enrico già nato al tempo di cui trattiamo, e non può avere nulla di comune con Cristoforo Pflugh.
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