Pagina (72/912)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Di grande animo, di smisurati pensieri fu Niccolò(124); superbo, sagace, chiuso nei disegni, veemente all'oprare, non curante della giustizia ne' mezzi purchè il fine conseguisse, ch'era ingrandir la Chiesa per ingrandire gli Orsini; e a nobile effetto il menava: sgombrare l'Italia d'ogni dominazione straniera. In Italia disegnava fondar novelli reami, e darli ad uomini di sua schiatta: vedeva ostacoli a questo l'imperatore e il re; battea dunque Carlo con Ridolfo; Ridolfo con Carlo; ambo con l'autorità della Chiesa. Al Tedesco strappò la concessione della Romagna, tenuta infino allora feudo imperiale: tolse al Francese l'uficio di senator di Roma, il vicariato di Toscana; e con forte mano il trattenne dall'impresa di Grecia, ch'egli sempre più affrettava; fomentando da un canto gli scandali tra i Greci intolleranti del domma nuovo, mal insinuato con le prigioni, gli accecamenti, e i patiboli; e dall'altro canto accagionando il Paleologo di questi turbamenti medesimi, e sleale chiamandolo, e falso nella ritrattazione dall'eresia. Contuttociò il pontefice gli negò sempre favore alla impresa(125): ond'ei si volse a sfogar contro gli occupatori di Soria la rabbia e il natural talento di rapacità: mandovvi Ruggier Sanseverino conte di Marsico, con titol di vicario del reame di Gerusalemme, e genti e navi, che dalla presa di Acri in fuori, tornarono senza alcun frutto(126). Tra Niccolò e Carlo privato sdegno rinvelenì l'odio di stato, quando chiesta dal papa per un suo nipote una donzella di casa d'Angiò, ricusavala Carlo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





Niccolò Chiesa Orsini Italia Italia Carlo Ridolfo Ridolfo Carlo Chiesa Tedesco Romagna Francese Roma Toscana Grecia Greci Paleologo Soria Ruggier Sanseverino Marsico Gerusalemme Acri Niccolò Carlo Angiò Carlo