Stettervi pochi dì finché, avuti avvisi da Costantina, Pietro comandò di far vela: e allora l'almossariffo di Minorca, saracino e minacciato sempre dalle armi d'Aragona, appostosi al vero disegno dal corso delle navi e altri indizi, ne mandò avviso in Affrica per una saettia, che passò inosservata oltre la flotta catalana(300). Arrivò questa il ventotto di giugno(301), con dieci o dodici migliaia tra fanti e cavalli(302), al porto di Collo(303) nella provincia di Costantina.
Trovò Pietro mutata quivi ogni cosa per l'annunzio precorso, o loquacità del Saraceno alleato, o tradimento altrui. Abbandonato era in Collo il porto, e la città: e da mercatanti pisani seppe indi a poco, ucciso il signore, e Costantina in man dei nemici: ma quanto più perduta parea l'impresa, tanto più per grand'osare e gran vedere ei rifulse innanti i Catalani, e con la gloria si cattivò quegli indipendenti(304) animi. Al veder solinga e muta la spiaggia, il soldato temea frode de' barbari; esitava fino al predare; e negava entrar nella terra, se non era pel re. Tutto solo con un compagno si fa egli alle porte; smonta di cavallo, mette l'orecchio a fior di terreno per coglier qualche leggiero rimbombo: e fatto certo che persona viva non v'ha, rassicurando i suoi, entra egli primo. Solo indi, o con pochi, cavalcava a riconoscere il paese; con pronte arti rafforzava il campo; guardava i passi; spiava ogni movimento dei nemici: e venendosi alle mani, tra i più feroci quasi temerario pugnava. Le geste non ci faremo a narrare, scorgendone le memorie maravigliose tutte, e diverse tra loro; perchè gli ambasciadori mandati al papa, o i soldati che raccontaronle o scrisserle, ingrandian favoleggiando le migliaia di migliaia di barbari; gli spaventevoli scontri; il macello; la virtù dei fedeli; i memorabili fatti de' baroni dell'oste.
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