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      D'Ustica la seguitò a Trapani e a Terranova, restando indietro sempre due giorni; onde com'ei toccò Gozzo, a Malta la seppe, che già avea sbarcato le genti, e investito, ancorchè invano, gli assedianti in città. Indi a mezza notte innanzi l'otto giugno milledugentottantatrè, salpando dal Gozzo, fu surto a traverso la bocca del porto di Malta, con le ventidue galee ordinate a scaglioni. Questa era la prima impresa che Ruggiero governava da ammiraglio: tra la sua gente e la provenzale s'aveva a contendere il primato ne' fatti di mare. Perciò, sdegnando assaltare il nemico sprovveduto, fa suonare a battaglia tutti gli stromenti; manda un legno a sfidare Cornut; e accorgendosi come cento uomini francesi dal castello correano ad imbarcarsi, da non curante li aspetta. Fe' il nimico ammiraglio riconoscer le nostre galee; e più baldanzoso per falso avviso che fossero sol dodici, co' suoi ventisette(430) legni impaziente die' dentro, che appena facea l'alba.
      Uguagliavansi i combattenti di cuore, d'orgoglio, e a un di presso di forze; perchè il nimico ci vantaggiava nel numero degli uomini e de' legni; cedea negli ordini del combattere, per cagion di que' suoi terzi vogatori(431), nè pratichi nè aitanti al saettare, da meno assai de' balestrieri stanziali, freschi e spediti, ch'avea l'ammiraglio nostro, contento di due uomini soli a ciascun remo. Dapprima s'affrontano con ugual furore, con saette e sassi e calce e fuochi; ma Loria comanda a' suoi, che copransi alla meglio, e sostengan lo scontro, lasciando i soli balestrieri a ferire: e così infino a mezzogiorno si battagliò, e si sparse assai sangue; incalzando gli uni, difendendosi gli altri soltanto.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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