Pagina (216/912)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Rivien Carlo sopra Reggio; tentata senza pro una scaramuccia, sciogliene l'assedio il tredici agosto(508); e tornasi alla Catona con quanto avea d'oste e di navi.
      E incontanente in Messina Ruggier Loria, non potendo per tale smisurato divario di forze uscir con l'armata, ordinò schiere di cavalli su le spiagge: il popol tutto intrepido e lieto ripigliava le armi; l'infante Giacomo confortavalo con la sua presenza; nè andò guari che i Messinesi con sottili barche a remeggio dier principio a molestar le galee nimiche, motteggiando e saettando se potessero trarle presso al porto di Messina(509). Provocarono invano, perchè il nemico non pensava ormai che a ritrarsi.
      Incredibil fine di tanto sforzo: onde degli scrittori del tempo, altri disse che re Carlo mandasse due cardinali a trattare in Messina del riscatto del figliuolo, e che Pier d'Aragona li intrattenesse finchè fu passata la stagione acconcia alla guerra(510); altri die' a vedere l'Angioino arrestatosi a un tratto dal passaggio, perchè i nostri minacciasser di mettere a morte il principe di Salerno(511). Tal minaccia che, mandata ad effetto, pur sarebbe stata alto e salutare consiglio rinforzando i Siciliani con la virtù della disperazione, io non la credo da tanto da trattener Carlo fidante nella vittoria. Errar più manifesto è quel de' primi, perchè Pietro non tornò giammai di Spagna in Sicilia, nè di mezzo agosto si potea creder finita la stagion di combattere. Ma ben altre invincibili necessità volsero questa seconda fiata negli amari passi di fuga il guerriero angioino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





Carlo Reggio Catona Messina Ruggier Loria Giacomo Messinesi Messina Carlo Messina Pier Aragona Angioino Salerno Siciliani Carlo Pietro Spagna Sicilia