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      Queste civili dissensioni d'Aragona non ritrarrò più largamente, perchè fuor del mio disegno sarebbe. Giova sol ricordare, che il medesimo confermamento di franchige assentì Pietro al reame di Valenza; e più volentieri a' Catalani, quando nel richiesero all'entrar dell'ottantaquattro, assembrate lor corti a Barcellona; perchè lì vedea pronti a seguirlo in tutte imprese, e a' fatti di Sicilia pensava. Ma sforzato da' bisogni o dalla sua propria natura, indi a poco raccese gli sdegni con la lega d'Aragona, richiedendo anzi tempo la moneta delle tasse: onde i collegati, spagnuoli quant'esso, adunavansi in arme, spregiavano i comandi del re, da sè trattavano col governador di Navarra e col papa. Più volte poscia, costretto dalla lega, ei con Alfonso erede del trono, ripromesse por fine agli abusi; più volte le promesse eluse. Tardi e male perciò l'aiutarono gli Aragonesi, nella guerra che fuor di loro confini in Catalogna si combattè(608). E intanto alle discordie senz'armi si mescolavan turbamenti d'altra indole. Stigato da Francia, ribellossi don Giovanni Nuñez di Lara signore di Albarazzin, ma non ebbe seguito; tantochè quella città dopo lungo assedio s'arrese(609). Entratovi il re, aduna quante forze ei può; passa l'Ebro; cavalca a sua volta terra di nimici; e tornane con molto bottino. Indi accomiatatosi con mal piglio dai collegati in Saragozza, sopraccorre a Barcellona, poco men che repubblica, ove macchinava pericolosi movimenti contro i nobili un Berengario Oller, popolano: e i seguaci di costui sperde Pietro con la riputazione del venir suo; dissimula con Berengario; il cattura egli stesso; e lo fa con altri sette impiccare per la gola il dì di Pasqua dell'ottantacinque(610). Repente poi tolta con se picciola mano d'uomini d'arme, che non sapeano dove si andassero nè a che, valica i Pirenei; piomba su Perpignano, ov'era il re di Maiorca, già pronto a scoprirsi per Francia, e darle passaggio per lo Rossiglione, terreno di gran momento nella guerra che sovrastava.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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