Cominciò l'astio a scoppiare un dì a corte; ove lacerandosi il nome di Pietro, come autor di scandali e più ladrone che re, il giovane aspramente dava sulla voce al legato; e ne bisticciò col padre e col fratello, costui nel calor della disputa chiamando re del cappello, e che sol questo guadagnerebbe dalla concessione del papa. All'entrar di maggio irruppe la formidabil oste in Rossiglione(613).
Spartita mosse in sei schiere o piuttosto eserciti; un dei quali col gonfalon della Chiesa ubbidiva al legato. E prima inviperito costui, perchè la sola Elna resistesse nell'occupazion di Perpignano e di tutto il contado, raccende i soldati a metter tutti gli abitatori al taglio della spada; chè contro nimici della Chiesa o non era peccato, o ei l'assolvea. Quindi nè ad età, nè a sesso, nè a religione perdonaron entro la misera villa le genti crociate: e violaron le suore ne' monisteri, e trucidarono i sacerdoti, e le donne dopo averle sforzate(614), e infransero a' muri i tenerelli bambini(615), perchè Pier d'Aragona non potesse aiutar la Sicilia, e restasser soddisfatte le voglie di casa d'Angiò, di parte guelfa, della romana corte in Italia. Ma dopo il facil conquisto del Rossiglione, l'esercito forza fu che s'arrestasse alle chiuse de' Pirenei, sotto il colle di Paniças, donde valicar disegnava, per non discostarsi gran tratto dall'armata e dal mare. A tal intoppo la immensa moltitudine si disordinò: tutti doleansi; molti partiansi dall'oste; i quali a dileggio andavan prima a pie' del colle con tre sassi, e scagliandoli, "Questo, diceano, per l'anima di mio padre, questo di mia madre, questo alla mia:" e preso un pugno di terra spagnuola, riponendoselo in tasca, "Questo, aggiugneano, guadagnerammi la perdonanza.
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