Perchè papa Bonifazio, vedendo torcer Federigo dalle sue vie, più si ristrinse con Giacomo, per lanciarlo contro il fratello. E prima a ventuno gennaio del novantasei, col titol sonante di gonfaloniere, ammiraglio e capitan generale della santa sede, condusse il re di Aragona ai suoi soldi; da combattere in Terrasanta, e quest'era il pretesto, o altrove, e quest'era l'effetto, contro qualunque nimici e ribelli della Chiesa, con sessanta galee, armate da lui, pagate dal papa; e n'avesse Giacomo la metà della preda, l'investitura di Corsica e di Sardegna, del rimanente gli acquisti fossero della Chiesa o degli antichi signori cristiani(821). Poco appresso il sollecitò Bonifazio a venir, com'avea promesso, a Roma(822). E punto al vivo da Federigo, che tentava in questo tempo gli animi dei Napolitani, praticava con usciti lombardi e toscani, e fin co' romani Colonnesi già disposti a ribellione contro il papa, più gravemente scaricò i colpi spirituali il dì dell'Ascensione; cassò l'atto del coronamento del re di Sicilia; scomunicato lui, co' popoli e loro amistà; dato termine a pentirsi il dì di san Pietro, nel quale rinnovò le maledizioni(823). Intanto spandea le indulgenze a chiunque portasse armi contro Sicilia; aiutava Carlo con le decime ecclesiastiche del regno e di Provenza(824). Talchè il re di Napoli, non ostante que' rovesci, volendo ritentar la guerra, o farsen pretesto a cavar moneta da' popoli, bandì general parlamento a Foggia, pel dì venti settembre; disse di nuova impresa sopra la Sicilia(825), ingiungendo ai feudatari che venissero in armi o pagassero(826). Giacomo s'apprestava anch'egli al combattere; ma, ritenuto da pudore, e dalla briga che davangli in casa le guerre di Murcia e Castiglia(827), volle tentar prima nuovi ammonimenti a Federigo.
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