Qual de' tuoi padri, dimmi, avrebbe mai domato genti e reami, se tra il più folto de' nemici, se alla testa de' suoi cavalieri, non combatteva egli primo? Nel mio petto io sento, ch'innanzi a te grandi cose ardirei, e te lontano il braccio cadrebbe. E Blasco or vuole che la Sicilia tutta, volta a risguardare a te solo, te vegga come codardo schivar la battaglia! Blasco fida nel suo braccio, e insulta ogni altro; Blasco anela ingoiar ei solo la gloria; ma non sa misurarsi, per Dio! Con tutte le forze si combatta, ove sta tutta la fortuna. Ristorerassi la nostra, se Iddio ne darà questa vittoria. Se no; o perdendo con onore, o con infamia standoti, non ti aspettar che rovina(939)." Disse, e non curandosene altrimenti, nel suo silenzio tornò. Ma Federigo colse questo lampo; considerò che a star dubbioso un istante perdea tutta la Sicilia, osteggiata da due bande, oppressa, sedotta; e vergogna l'accese, e necessità di lavare a rischio della sua vita la fuga del capo d'Orlando. Lasciato dunque al presidio in Castrogiovanni Guglielmo Calcerando, già grave d'età; ei con una mano di cittadini di Castrogiovanni, e quante milizie feudali si trovarono pronte, marcia alla volta di Trapani. Di Palermo, delle vicine terre, popolarmente anco armaronsi, e corsero all'esercito: non curaron verno, non aspettarono nuovo comando, antivennero i nostri, con quella ch'era secondo i tempi celerità, il pericolo che sopraggiugnesse Roberto. In breve furono addosso al nemico, che da Trapani, non valendo a espugnarla, si tornava a Marsala.
| |
Blasco Sicilia Blasco Dio Iddio Disse Federigo Sicilia Orlando Castrogiovanni Guglielmo Calcerando Castrogiovanni Trapani Palermo Roberto Trapani Marsala Blasco
|